ALBA ADRIATICA – E’ finita nel sangue una operazione anti droga dei carabinieri di Alba Adriatica in un appartamento sul lungomare Marconi. Uno dei militare, aggredito con un coltello da un tunisino sorpreso nell’abitazione con la droga, spara nel tentativo di difendersi per fermarlo e mira ad una gamba, ma il proiettile recide l’arteria femorale di una gamba e l’extracomunitario, Akim Hadyi, 37 anni, muore dissanguato.
L’intervento dopo una ‘soffiata’. E’ un condominio che sembra essere nel Bronx invece che sulla passeggiata tanto frequentata d’estate, quello in cui è avvenuta la tragedia. Abitato quasi esclusivamente da prostitute e stranieri dalla misteriosa occupazione, proprio di fronte allo chalet La Risacca. E’ qui che sono diretti i carabineri di una pattuglia del nucleo radiomobile della compagnia di Alba Adriatica verso le 16.30. Una segnalazione molto attendibile ha indicato loro la presenza di una partita di droga in un’abitazione in cui vive un tunisino.
L’aggressione. I militari arrivano al quinto piano del palazzone e suonano alla porta, identificandosi. La porta si apre e da dietro ad essa si scoprono due uomini, di nazionalità nordafricana. Alla vista dei carabinieri, tentano subito di richiudere l’ingresso ma viene loro impedito dai militari che riescono ad entrare. Tutto avviene in un attimo: uno dei due va in cucina e si arma di un coltello dalla grossa lama e subito dimostra di volerlo usare contro gli uomini dell’Arma che stavano tentando di bloccare l’altro connazionale. La minaccia è reale: i due vogliono farla franca e riuscire a dileguarsi per le scale e Hadyi cerca di colpire un appuntato. Il militare capisce che l’unico modo per fermarlo e non farsi colpire è sparargli alle gambe e così fa. Il proiettile della pistola d’ordinanza centra la gamba destra del tunisino, nella parte interna ma sfortunatamente recide l’arteria femorale. Il nordafricano cade a terra e muore in pochissimi minuti in un lago di sangue, senza che nessuno possa fargli nulla per fermare la copiosa emorragia. L’intervento dell’ambulanza da Sant’Omero e dell’auto medica da giulianova, richiesto dagli stessi carabinieri, è inutile: Hadyi è morto all’arrivo dei soccorritori.
Il pm Rosati sul posto: in casa c’erano tre etti di cocaina. La ‘soffiata’ era giusta, in casa c’erano tre etti di cocaina. Sul posto è arrivato il sostituto procuratore Davide Rosati, sono arrivati anche i carabinieri del nucleo operativo di Alba Adriatica, diretti dal maresciallo Cammisa e quelli del reparto operativo di Teramo, diretti dal maresciallo Cicconi. Il medico legale Giuseppe Sciarra ha effettuato la ricognizione cadaverica e il magistratio disporrà l’autopsia sulla salma, che è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale di Sant’Omero.